mercoledì 20 giugno 2012

Notizie dagli scavi

di Sandro Iazzetti, foto Iskra Coronelli - Sono di seguito esaminati due scavi a trincea realizzati su commissione di Italferr S.p.A lungo via dei Lentuli e via dei Pisoni, in prossimità della via Tuscolana.
foto 1
Nel primo caso (vedi foto 1) gli scavi hanno portato alla luce i resti di un immobile destinato probabilmente ad uso abitativo. Il manufatto sembra essere composto dalla base di un muro perimetrale poggiante su fondazione "a sacco", ovvero costituita da detriti gettati a secco in una trincea di scavo e ricoperti di malta cementizia. La pavimentazione con mattonelle esagonali di colore rossastro sono anch'esse in malta cementizia, utilizzate in genere nelle costruzioni di edilizia popolare della prima metà del secolo scorso. In base a quanto visibile, allo stato attuale degli scavi sembra escluso si possa trattare di un manufatto antico.
Nel secondo caso, illustrato in foto 2, sembra trattarsi di un muro di epoca romana realizzato con la tecnica c.d. Opera Reticolata. E’ senz’altro l’evidenza più interessante tra quelle emerse sino ad ora, ulteriori dettagli potranno essere aggiunti in seguito all’ampliamento dell’area di scavo.

Sono passati quasi quarant’anni dai lavori per la costruzione della linea A della Metropolitana, tanti per ricordare il ritrovamento di un sarcofago proprio in via dei Lentuli. Era il 1974, quando i tecnici incaricati alla costruzione del tratto di metropolitana lungo la via Tuscolana, si ritrovarono di fronte un bel sarcofago che ora fa bella mostra di se in un museo della Capitale.

Il sarcofago è riconducibile ad una tomba posta lungo una strada romana. Non la via Tuscolana in quanto tracciato di origine medioevale bensì un "diverticolo", una strada secondaria trasversale rispetto alle consolari che univa l'antica Via Latina con la via Labicana (l'odierna Casilina). Tracce consistenti del basolato sono oggi ben visibili nello scavo di via dei Lentuli nell'estremità verso via dei Quintili. La vicinanza al Mausoleo del Monte del Grano e il ritrovamento del sarcofago avvenuto nel 1974 fanno presumere che detta strada sia stata anticamente utilizzata come luogo di sepoltura al pari delle blasonate vie consolari. In via Fabrizio Luscino (Q. Appio Claudio) in corrispondenza di analogo diverticolo sono emersi i resti di una tomba a cappuccina, a testimonianza che anche queste vie "minori" erano utilizzate in zona come sepolture. Il sarcofago di via dei Lentuli è di certo ben più sontuoso rispetto alle quattro tegole di via Luscino, se si considera l'importanza del Mausoleo di Monte del Grano non stupisce il fatto che le vie limitrofe possano esser state utilizzate per la sepoltura di personaggi facoltosi o di rilievo. La presenza di un solo sarcofago, seppur di gran pregio, non può far comunque supporre che ci ritroviamo di fronte a una piccola "Appia Antica", ma l'assenza di campagne di scavo condotte con capillarità non può far escludere nulla a priori.

Non meno interessante è il nutrito numero di frammenti di anfore rinvenuti durante gli scavi di via dei Lentuli. Testimonianza di un vissuto o di corredi funerari, in ogni caso testimonianze che meritano di essere conservate e rese disponibili alla collettività.

Testo di Sandro Iazzetti


foto 02

foto 03 
foto 04

foto 05



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